Ormai dal 2012 le cosiddette Startup innovative sono particolari forme di avvio di un'attività d'impresa in forma societaria. Introdotte dal Decreto legge n. 179/12, si sono succedute numerose altre norme modificative e di potenziamento di questo interessantissimo strumento.
Le citate norme sono state inserite nel panorama legislativo nazionale con il dichiarato fine di agevolare la crescita economica, lo sviluppo tecnologico (requisito obbligatorio di queste nuove imprese), la nuova imprenditorialità ed anche l’occupazione.
Scopo di questo breve scritto è quello di riepilogare i principali vantaggi ed agevolazioni tributarie, rimandando ad altri interventi l'esame degli ulteriori benefici in tema di costituzione, diritto societario, fallimentare e accesso a garanzie.
E allora quali sono i principali vantaggi e le agevolazioni fiscali riservate alla Startup innovative?
- esenzione dall'imposta di bollo e dai diritti di segreteria per l'iscrizione nell'apposita sezione del Registro delle Imprese della neocostituita società e per altri adempimenti presso il Registro;
- esenzione dal pagamento del Diritto annuale alla Camera di Commercio;
- importanti benefici fiscali per i conferimenti di capitale in startup innovative da parte di privati od altre società. Per gli investitori persone fisiche è prevista una detrazione fiscale pari al 30% dei capitali conferiti (fino ad un massimo di 1 milione di euro per periodo d'imposta); per le persone giuridiche è prevista una deduzione dall'imponibile IRES pari al 30% dell'investimento nella Startup innovativa (fino al limite di 1,8 milioni di euro per periodo d'imposta);
- non assoggettamento alla normativa sulle cosiddette "società di comodo" e delle "società in perdita sistematica", venendo così esonerate dalle particolari penalizzazioni fiscali previste per tale tipo di società, che non raggiungono ricavi adeguati e/o producono continuativamente perdite fiscali;
- limiti più elevati (50.000 euro) per l'apposizione del visto conformità per le compensazioni dei crediti IVA in F24, il che può portare riflessi positivi sulla liquidità aziendale;
- possibilità di accedere al cosiddetto crowdfunding, cioè la possibilità di raccogliere fondi attraverso appositi portali online;
- il credito d’imposta pari al 35% per l’assunzione di dipendenti di alta qualifica professionale, con un limite massimo di 200.000 euro annui per ogni Startup innovativa è abrogato ed assorbito, con ampliamento, nel Credito d'imposta per ricerca e sviluppo di cui si dirà in chiusura di questo scritto;
- disciplina dei rapporti di lavoro disegnata su misura con deroghe significative alle regole previste dal cosiddetto "Job Act". Tra le altre: i contratti a tempo determinato possono avere più rinnovi e arrivare alla durata di 48 mesi (contro i massimo 36 ordinariamente previsti);
- flessibilità nella remunerazione dei lavoratori, che fatto salvo un minimo tabellare, consente di definire una parte fissa ed una variabile anche connessi all'efficienza e/o produttività dell'impresa od ad altri obbiettivi;
- la remunerazione con strumenti finanziari del lavoro per la start up innovativa. Per quest tipo di nuove società è infatti previsto il totale sgravio fiscale e contributivo per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipendenti, collaboratori e addirittura fornitori ("Work for equity"). In altre parole Il reddito derivante dall’assegnazione di questi strumenti finanziari e/o diritti non concorre alla formazione della base imponibile, sia a fini fiscali che contributivi;
- internazionalizzazione della società tramite il sostegno agevolato dell’ICE (Istituto per il Commercio Estero, che si occupa della promozione all’estero delle imprese italiane).
Seppur non facente parte diretta del "pacchetto" di agevolazioni fiscali per le Startup innovative è bene ricordare che queste società possono anche godere di un altro potente beneficio fiscale: il Credito d'imposta per Ricerca e Sviluppo. Dal periodo d'imposta 2017 tale credito è pari al 50% degli incrementi annuali di costi sostenuti per attività di R&S rispetto ai tre periodi d'imposta precedenti (e assorbe, ampliandolo, il credito d'imposta del 35% sui costi del personale altamente qualificato di cui si è detto innanzi).