Dal periodo d’imposta 2018 debuttano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA). Infatti nella dichiarazione dei redditi 2019 relativi al periodo d’imposta 2018 i vecchi studi di settore verranno sostituiti da questi nuovi strumenti di valutazione tributaria.
L’Agenzia delle Entrate è entrata nel merito dei nuovi ISA con la Circolare 17/E/2019, arrivata in grande ritardo, come tutto l’impianto complessivo dei nuovi indicatori. Gli ISA infatti sono stati oggetto di ripetute modifiche informatiche e successive release dei relativi software, che hanno portato in ultimo noi commercialisti a lavorare con grande affanno e ritardi.
La circolare 17/E/2019 ha così fornito i primi chiarimenti che qui di seguito si riassumono brevemente, cercando di focalizzare il generale funzionamento del nuovo strumento di controllo:
La logica di funzionamento ed i benefici premiali
Gli Indici di Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) hanno una modalità di compilazione molto simile ai vecchi studi di settore e dunque richiedono i simili sforzi di raccolta informativa e di rielaborazione contabile ed extracontabile delle informazioni. Si devono però tenere in considerazione almeno due logiche nuove di questi strumenti:
La prima: i risultati della elaborazione degli ISA serviranno ad attribuire al contribuente un “voto” che definirà il suo grado di “pericolosità tributaria”. I Contribuenti che conseguiranno un risultato finale uguale od inferiore a 6 potrebbero essere inserite dall’Agenzia delle Entrate in liste selettive di controllo. La successiva Circolare n. 19/E/2019 dell’A.d.E. cita infatti questi strumenti tra quelli utili alla selezione dei contribuenti da sottoporre a controlli fiscali;
La seconda: al contrario, “voti” alti dagli ISA potranno portare al contribuente dei benefici premiali. Tali benefici saranno attribuiti in modo diversificato e proporzionale al punteggio raggiunto a partire da 8.
Di seguito si riassumono tali vantaggi:
Le cause di esclusione dagli ISA
La circolare Agenzia Entrate n. 17/E/2019 specifica quali siano le cause di esclusione dall’applicazione degli ISA previste dalla disciplina. Per la maggior parte di esse si tratta semplicemente della riproposizione di quelle già esistenti per i vecchi studi di settore.
Novità rilevante, in questi casi, è la correlazione tra clausole di esclusione ed i benefici premiali sopra esposti: quando sussista una clausola di esclusione gli ISA non debbono essere compilati (salvo casi rari), non risulteranno applicabili in sede di accertamento, ma precluderanno ai contribuenti anche qualsiasi applicabilità dei benefici premiali connessi a punteggi alti (si veda innanzi in questo scritto).
Di seguito si riassumono le cause di esclusione dagli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA):
Dati precedenti precalcolati
Elemento di sicura differenziazione tra gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) e gli studi di settore è l’inclusione nel calcolo non solo dei dati relativi al periodo d’imposta in considerazione, inseriti dal contribuente, ma anche di ulteriori dati precalcolati dall’Agenzia delle Entrate in relazione alla posizione di ciascun contribuente anche dei periodi d'imposta precedenti). Questi ultimi dati, riepilogativi dei dati già noti all’amministrazione finanziaria, sono resi disponibili dall’Agenzia delle Entrate per il download e per la loro inclusione negli algoritmi di calcolo dei vari software dichiarativi.
Nel caso, non infrequente, in cui gli stessi dati precalcolati siano non corretti, possono essere modificati dal contribuente in sede di elaborazione. “Nel caso in cui l’ISA venga calcolato dal contribuente senza modificare i dati forniti dall’Agenzia, l’esito dell’applicazione dello stesso sarà ordinariamente non soggetto a contestazioni da parte dell’Agenzia per quanto attiene ai valori delle variabili precalcolate fornite e non modificate” (Circolare n. 17/E/2019). E’ interessante notare che così interpretando si giunge alla conclusione che, ove risultino voti alti anche in presenza di dati precalcolati non corretti, si potrà comunque considerare corretto il risultato finale, senza tassativamente modificare tali dati e così potendo accedere ai benefici premiali.
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